Assunta
(martedì 15 giugno 2010)
Categoria: Sogno
Viaggio verso il sogno.
15:12 del 15-06-2010
Quando Tati, dopo mille peripezie arrivò Dall'Equador, era senza un soldo, il viaggio le era costato tutto quello che aveva, senza una casa e sopratutto sola, padrona soltanto dei suoi sogni. Per scaldarsi, (era inverno), passava le giornate nel centro commerciale più vicino, seduta su una panchina, guardava affamata la gente che frettolosa le passava davanti spingendo carrelli colmi di spesa. Più d'una volta, vedendola spesso sempre su quella panchina un vecchio, la invitò a casa sua per mangiare e scaldarsi, ma Tati sapeva bene cosa volesse dire quell'invito e no! Non l'avrebbe mai fatto, anche perchè sebbene poveri, i suoi genitori le avevano insegnato l'onestà e la stima per se stessi.
L'aiuto le venne da una suora, che l'aiutò a trovare un lavoro, prendersi cura di una signora anziana. Con il passa parola, come un tam tam nella giungla, notando quanto fosse una brava ragazza volenterosa, onesta e lavoratrice, trovò altri lavori, prese in affitto una casettina, cominciò a mandare i soldi a casa ai vecchi genitori che contavano su di lei, ed ora ha incontrato anche l'amore, un bravo ragazzo che le vuole bene. Tati è una ragazzona di 25anni, allegra e sorridente.
Non è una storia inventata, lei è una cara amica di mia figlia, si sono conosciute per caso, quando sono diventate vicine di casa. Tati ama i bambini e le sere d'estate quando il lavoro lo permette, si siede sui gradini di casa, proprio come si faceva una volta e racconta ai piccoli affascinati che la ascoltano a bocca aperta, le storie del suo paese.
Siamo stati invasi da popoli di tutte le razze, ognuno con la sua storia, ognuno con la sua vita e fra tante cose brutte, ogni tanto c'è qualche cosa di tenero e pulito che viene fuori da gente di paesi lontani dal nostro, che cercano d'inserirsi adattandosi alla vita di un mondo tanto differente dal loro. Tati mi è stata presentata da mia figlia, ed ora che conosco anche la sua piccola storia, l'ammiro e la rispetto.
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mafalda
(mercoledì 16 giugno 2010)
Quanta tristezza , quanta malinconia e quante storie che non conosciamo si intrecciano con le nostre vite . A volte ci passano accanto con il loro fardello di dolore e noi incuranti , neanche ce ne accorgiamo .E' vero con l'arrivo di tanti immigrati il lavoro in Italia per i nostri connazionali è diminuito , ma come si fa a non accogliere le persone oneste che lasciano i loro affetti e abbandonano i loro paesi sconvolti dalle guerre ???Speriamo che tutte le TATI , serie , oneste e lavoratrici , nel nostro paese , un tempo generoso e accogliente , trovino sempre qualcuno disposto a tendere loro una mano .
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